giovedì 18 aprile 2013

Aspettando Rufina- SAn Godenzo: l'intervista ad Alberto Rovai, storia di un rufinese a San Godenzo



Ci son dei personaggi umili nel mondo del calcio, sempre positivi, che non se la tirano, che non fanno "balotellate" o "cassanate" e si mettano sempre in silenzio al servizio della squadra. Uno di questi è Alberto Rovai, ada quest'anno portiere della Vigor Misericordia, rufinese ma con un cuore in parte biancoverde visto i quattro anni trascorsi a San Godenzo. Si è prestato per due chiacchere prima di questo attesissimo Audax Rufina- San Godenzo.

Un rufinese a San Godenzo. Questa è la storia di Alberto Rovai.

Eh già..Io sono un rufinese, sono nato e cresciuto alla Rufina e nell'Audax Rufina. Sono molto legato al mio paese, al mio territorio e naturalmente non posso non voler bene alla squadra in cui sono cresciuto e dove ho giocato . Anzi da rufinese sono contentissimo che la squadra del paese stia lottando per tornare in Promozione, dove tra l'altro ci giocano alcuni miei amici e compagni del mitico Campino di Montebonello.

Però..

Però quattro anni a San Godenzo, come è normale che sia, non si scordano facilmente, specialmente l'atto conclusivo, l'addio con la festa per la vittoria sul Vaggio dello scorso anno, in piazza, con un paese che ti conosce e grida il tuo nome. Sono cose che non potrò mai scordare.

Quale Rufina – San Godenzo ti è rimasto più nel cuore?

Me le ricordo tutte ma in particolare due. La prima fu il mio ritorno da ex nel 2008 al Comunale di Rufina. Fu una sensazione stranissima. Lo spogliatoio degli ospiti, riscaldarsi nella porta degli avversari dell'Audax: sono tutte sensazioni che mi hanno dato i brividi. Poi mi ricordo benissimo l'ultima parata nel finale al 93' su tiro di Nuti, mi ricordo che la bloccai e rimasi a terra per qualche secondo a godermi quell'istante. La seconda fu qualche anno dopo un pareggio per uno a uno, quando il mio amico Luca Tanturli, coetaneo, vicino di casa, amico con il quale sono cresciuto ai giardini, mi ha trafitto con un eurogol dalla distanza imparabile. Lì per la prima volta ho provato un misto di felicità e rabbia.

E questo Rufina- San Godenzo che verrà.. chi lo può decidere?

Naturalmente i fratelli Posi possono essere l'arma in più per questo San Godenzo, che deve essere unito se vuole ottenere una vittoria contro una squadra forte e ben costruita e difesa dal grande Giacomo Pretadi detto Peruzzi, inossidabile, grande bandiera della squadra.

E il pubblico, cosa ti aspetti?

Mi aspetto una bella cornice di pubblico, uno stadio pieno come non si vedeva da tanto tempo. L'importante è che rimanga una partita di calcio, perchè alla fine è di quello che stiamo parlando.

Io ho sentito i tifosi dell'Audax e sono già pronti. Quelli del San Godenzo, come li vedi?

Io non frequento più l'ambiente e non so come si stiano preparando ma sicuramente non mancheranno i supporter biancoverdi, a partire dai gemelli Trespoli per poi finire al mitico Totti. Su lui poi voglio spendere qualche parola in più. Totti è l'icona romantica di una calcio che non c'è più, è il rumore nel silenzio: a gente come lui, a gente come la cuoca Romelia la squadra penso che debba sempre essere riconoscente.

Audax Rufina- San Godenzo. Che partita sarà?

Questa sfida non può essere normale ed è nel destino che queste squadre si affrontino per traguardi importanti, come capitato l'anno scorso o anche nel 2009, quando incredibilmente sei squadre si trovarono a 41 punti e toccò proprio ad Audax Rufina e San Godenzo scontrarsi per decidere chi avrebbe affrontato il play-out contro l'Albereta 72. Quando si dice il destino..

Allora, eccoci all'ultima domanda conclusiva, quella decisiva che tutti stanno aspettando..per chi tiferai domenica?

Forza Vigor Misericordia, sempre!


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