venerdì 19 aprile 2013

Dalla parte dei tifosi: l'intervista agli Ultras Cani Sciorti rufinesi


Tamburi, Cori, striscioni. Questo è il clima che quest’anno ha trovato chiunque varcasse la soglia del Comunale quando in campo scendeva l’Audax Rufina. Il merito? Il merito è tutto dell’UCS, ovvero Ultras Cani Sciorti, il gruppo di tifosi rufinesi che è stato una grande piacevole rivelazione di questa stagione calcistica. Il mercoledì mi reco allo stadio di Rufina. Sta salendo l’attesa, è in arrivo il big- match contro il San Godenzo e così colgo l’occasione per fare due domande a due dei protagonisti del movimento, per conoscerli meglio e per  sapere come stanno vivendo questa settimana. Il tempo è splendido ma ai ragazzi non importa: c’è da lavorare e farsi trovare pronti per la supersfida di domenica.

Qualche anno fa, la parte destra della tribuna rufinese era vuota e desolata, adesso è piena di tifo e colore, di gente e di ragazzi che incitano l’Audax Rufina. Ragazzi, avete fatto un grande lavoro ma com’è nato tutto questo?
Tutto è iniziato per scherzo, quasi per gioco nel maggio 2011, in occasione del play-off di seconda categoria Firenzuola- Audax Rufina. Ci siamo organizzati alla meglio ed ecco così che un gruppo di ragazzi rufinesi si trova a Firenzuola a tifare la squadra del proprio paese.

E com’è andata?
Benissimo, infatti al ritorno eravamo molti di più e per la prima volta abbiamo affollato la “nostra” parte della tribuna dello stadio di Rufina e, nonostante la poca organizzazione rispetto a quella diadesso, ci siamo fatti valere, cantando dall’inizio alla fine. Peccato solo per il risultato finale.

E da quel momento è iniziato tutto.
Si, visto il successo e vogliosi di riscattarci dopo la sconfitta dei play-off, nella stagione 2011-2012 abbiamo iniziato a seguire la squadra anche durante il campionato: all’inizio non eravamo in tanti, eravamo solo un piccolo gruppo di dieci persone ma durante l’anno siamo via via cresciuti per arrivare a essere un bel gruppo di persone nel momento decisivo, la cavalcata verso la vittoria del campionato di seconda categoria dello scorso anno.

Anche quest’anno siete riusciti a ripetervi.
Si anche quest’ anno, siamo ripartiti ma forse c’è stato un momento in cui eravamo in crisi, quando dei dissidi interni minavano l’unità e lo spirito del gruppo.

Quand’è successo?
A inizio anno, a settembre, quando a Pievescola eravamo solo in due a sostenere la squadra.

Quando siete rinati?
Il derby ci ha dato una mano e il 14 Ottobre 2012 contro il San Godenzo eravamo tornati più uniti di prima, pronti a far casino e sostenere la squadra contro gli storici rivali.

Da lì, è nato forse l’UCS che conosciamo.
Forse si., perché da quel momento ci siamo organizzati meglio, abbiamo raccolto un po’ di fondi e la prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di creare uno striscione che ci identificasse e così ecco che è nato lo striscione “ Curva dreho sieve”, detta alla rufinese, che appendiamo sempre, in ogni occasione.

E vi siete fatti sentire anche in altre trasferte.
Certamente e abbiamo fatto delle grandi trasferte a Ronta, San Godenzo e Gambassi, dove certamente ci siamo fatti sentire.

Parliamo adesso di Audax Rufina- San Godenzo.
Sarà una partita bellissima e intensa, la rivalità sportiva c’è da sempre tra due paesi diversi ma forse è andata aumentando in questi anni a causa di qualche ex giocatore e poi soprattutto perché eravamo lassù a combattere sempre per qualcosa.

Parliamo dei fratelli Posi. Sono loro gli ex temibili. Che sentimento nutrite?
Certo non rappresentano avversari normali e non ci può essere indifferenza nei loro confronti, come verso tutta la squadra di San Godenzo. Per prima cosa noi tiferemo la nostra squadra ma di certo vogliamo fargli capire chi è che gioca in casa.

Parliamo dell’Audax. Chi può essere l’uomo decisivo di questa sfida?
Speriamo come sempre in Morandi , è il bomber , è quello che a suon di gol ci ha portato fin qui ma possono essere decisive anche le parate di Pretadi, ragazzo idolo della curva in quanto rufinese DOC.

Cosa state organizzando per la sfida?
Non sono possibili grandi anticipazioni ma diciamo che vogliamo essere protagonisti e aiutare la squadra con cori e striscioni già decisi da tempo. Questa settimana stiamo lavorando parecchio , ci vedremo il più possibile per organizzare meglio il tutto ma soprattutto per stare uniti, cosa fondamentale prima di queste partite.

Qual è il futuro dell’UCS?
Speriamo di avere nuove maglie e nuove sciarpe per l’anno prossimo. No, a parte gli scherzi il futuro è qui e adesso  e speriamo di sostenere la squadra più a lungo possibile. Noi siamo nati perché vogliamo sostenere la squadra del nostro paese. Siamo esseri umani e a volte ci facciamo prendere dalle provocazioni personali ma noi ci siamo proposti di non cadere in “tranelli” del genere. Noi adesso pensiamo solo a domenica, noi vogliamo sostenere la squadra dall’inizio alla fine perchè alla fine noi siamo qui per questo, per la maglia e per il paese. Noi non siamo qui per fare due striscioni e due magliette. La cosa più gratificante infatti è portare tanta gente, tanti ragazzi del posto allo stadio ed è bello  vedere il mister Allori, grande uomo dentro e fuori del campo, che ci sostiene sempre, i giocatori e la squadra che ti salutano a fine gara in segno di riconoscenza ed esultano con te per una vittoria, come speriamo accada domenica contro il San Godenzo. Queste cose non hanno prezzo e ti rimangono davvero dentro per sempre. Molto più di due magliette e due striscioni.


 


Nessun commento:

Posta un commento